Pubblicato in: Paolino

Ubriaca di te da un anno

Dunque è così che ci si sente dopo un anno: ubriachi, ubriachi d’amore per te, piccolo grande ometto. Ho ancora addosso ogni singolo pezzo di quella giornata, l’apprensione dei miei genitori e del tuo papà, la mia preoccupazione, la paura di affrontare tutto e la curiosità e la voglia di conoscerti. Ci si sente inermi a tenere stretti a se un cucciolo d’uomo così piccolo, inermi di fronte ad un miracolo che ripetendosi regala al mondo, ogni volta, la possibilità di diventare migliore. Già. Perché anche il tuo arrivo ha fatto si che ci fosse un cambiamento, un miglioramento. Probabilmente non percepibile da subito, nascosto dalla stanchezza delle notti in bianco, dalla pesantezza delle giornate scombussolate da una nuova presenza. Ma presente. Si. Perché siamo tutti un po’ migliori da quando ci sei. Io e papà abbiamo imparato tantissime canzoncine per farti sorridere, imitiamo animali, facciamo strani balletti, il tuo peso crescente ci ha permesso di tenerci in allenamento, i pranzi e le cene non hanno bisogno della tele perché ci sei tu a regalarci divertenti momenti di intrattenimento. Le giornate cominciano presto perché guai a te se non cominci a lavorare subito. Sei davvero uno stacanovista, e per due amanti del dolce dormire come noi, la tua esuberanza ha fatto si che ci si rimettesse al tuo passo. Hai invaso i nostri cellulari con le tue foto e i tuoi video. Sembra esista solo tu ( raramente io e papà ricordiamo di scattare una foto insieme in tua assenza 😝). Ogni giorno ti impegni per far si che non ci si dimentichi quanto sia prezioso il dono della vita. Sorridi spesso senza un apparente e spiegabile motivo, ti entusiasmi per quello che per noi è poco (un autobus verde, un piccione, un cane, una canzone, un cassetto aperto, la metro …), ti prendi gioco di te e di noi, mangi di gusto (soprattutto quello che mangiamo io e papà), adori l’altalena, lo scivolo giallo, i bambini che corrono e giocano, le coccole, il solletico, camminare senza saper bene dove andare. Ti piace osservare tutto quello che ti circonda, e spesso cerchi come una sorta di approvazione, un po’ come a dire “wow, hai visto anche tu?”. Ti arrabbi spesso quando non ottieni quello che vuoi, ma poi, appena io o papà ci innervosiamo, eccoti lì a farci capire quanto sia bello riderci su. Non è stato sempre semplice, non lo è tuttora, soprattutto per una come

me cresciuta come la piccola di casa anche oggi a più di 30 anni. Ci sono stati pianti, nervosismi e quei maledetti consigli non richiesti e le critiche con tanto di frecciatine, ma eccoti qui, un piccolo ometto meraviglioso, alla faccia di chi si permetteva di esclamare pensieri ingiusti al vento.

Ma torniamo a noi.

Tu un anno fa mi ha davvero cambiato la vita. Niente è più come prima. Ma è cambiato in meglio. Mi sono sentita davvero importante permettendoti di dormire addosso a me, proteggendoti, insegnandoti ogni piccola cosa di questo mondo che ti sembra così strano. E poco importa se le uscite non siano più le stesse, se il corpo non si sia ancora rimesso in riga (ma lo farà 💪🏻💪🏻), se il tempo per se sia notevolmente diminuito. Tu mi hai regalato la possibilità di migliorare il mondo insegnando a te quello che molta gente non ha ancora capito, insegnando a te quello che ho imparato dai miei errori. Mi hai permesso di amare senza misura, in maniera diversa da quella alla quale ero abituata. Mi hai permesso di capire mia madre, di amarla oggi più di quanto io non la amassi già. Di capire mio padre e ogni loro singola decisione nei miei confronti e nei confronti della nostra famiglia. E così come loro hanno fatto per me, piccolo Buddha, io ci sarò sempre. Perché sei parte di me e perché io sono parte di te. Buon primo anno Paolino mio.

Autore:

Scrivo per emozionare, per lasciare qualcosa di me, per condividere momenti di vita, per provare a migliorare anche solo un istante di chi trova un briciolo di tempo da dedicarmi

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