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#miportovia

Quarantena … un isolamento forzato, solitamente utilizzato per limitare la diffusione di uno stato pericoloso (spesso una malattia).

È questo il periodo che ci accomuna tutti, da nord a sud, un periodo strano, fatto di incertezze, di paure, di nostalgia, di poca serenità, talvolta di solitudine. Sembra un po’ troppo, nell’era del digitale, del tutto e subito, degli aperitivi, della comunità interconnessa, vivere un momento così buio. Eppure siamo qui, chiusi tra le nostre quattro mura, in compagnia di tutti gli strumenti elettronici capaci di regalarci qualche istante di libertà. Continuo a ripetermi che probabilmente niente sarà più come prima, o almeno non per tutti, e non subito dopo la cessazione delle varie restrizioni. Non saremo come prima perchè questo capitolo ci ha segnato molto e inevitabilmente ha inciso su quelle che erano le nostre certezze, le nostre routine, e su quello che saremo e faremo. Cosa mi porto via di tutto quello che sto vivendo? In primis l’importanza di non rimandare a domani, come spesso siamo abituati a fare, perché non abbiamo tempo, perché non abbiamo voglia, perché c’è sempre qualcosa di più importante da fare. Ma in fondo non è così! Il tempo lo abbiamo, eccome! Dobbiamo solo essere capaci di rivedere le nostre priorità, un po’ come stiamo imparando a fare adesso. Quindi non rimandiamo. Incontrate quella persona che non vedere da tempo, fate quella

Telefonata importante, mandate quella nota audio o quella foto ricordo o quel messaggio che scrivete e cancellate di continuo.

Mi porto via la bellezza del silenzio, della calma, del fare le cose non sempre di fretta come si fa spesso in settimana.

Mi porto via la complicità e la ridistribuzione dei ruoli in casa.

Mi porto via la simpatia e la dolcezza dei miei vicini di balcone, quelli che non conoscevo ancora e che è bello vedere ogni giorno per il buongiorno, il buon pomeriggio e io buonasera.

E perché no, mi porto via anche la forza e il coraggio con cui il nostro paese sta affrontando questo problema, L’Unità dei singoli nonostante la loro distanza.

Mi porto via i sorrisi delle poche persone che incontro al supermercato. Perché? Beh, non capita spesso che la gente si sorrida per strada senza conoscersi ! Ma adesso quel sorriso diventa davvero oro.

Mi porto via il ritmo lento delle giornate, scandite da così tanti minuti passati insieme a mio marito, lui che ha finalmente tempo e modo di vivere il nostro bambino come non ha mai fatto finora.

E voi? Cosa vi portate via?

Kiss,

Leti