Pubblicato in: Paolino

Ciao chiciolo ❤️

Ciao chiciolo !

Mamma è a pochi metri dall’ingresso del tuo nido, in fremito, muore dalla voglia di vederti. Non so ancora come hai affrontato queste prime ore senza di me ma ti immagino felicissimo di giocare, esplorare, crescere. In attesa che qualcuno ti riabbracci forte, così com’è stato prima del distacco. Il primo. Il primo in assoluto. Adesso datemi dell’irresponsabile, della matta, dell’esagerata, della donna troppo emotiva, probabilmente sono tutte queste cose. Sono io, che subito dopo averti salutato sono corsa in giro per le strade a piangere, nascondendomi in viuzze non trafficate, chiamando mamma e papà, scrivendo messaggi di aiuto. Tutto vero eh? Sisi, proprio io, quella tosta, dura, a volte superficiale, quella che prova sempre a tirar su il morale di chi le sta intorno, che non si tira indietro. Proprio io! E poi mi sono fermata un attimo a pensare alla mia di mamma, al mio papà, quando questa personcina qui, indipendente, che vuole le sue libertà e che ama follemente la vita, ha deciso di lasciare tutto e vivere a Milano, perché il paesino le stava stretto e aveva voglia di sperimentare e sperimentarsi. Il vuoto. È così allora che ci si sente quando si stacca il cordone ombelicale. Vuoti. Impauriti. Senza difese. Per poi crescere più forti probabilmente. Certo. Questa è stata la mia esperienza personale. Ma per i miei è stato davvero così? Chissà … magari più avanti potremmo anche scambiarci qualche pensiero e riderci su.

E adesso ti trovi tu dall’altra parte, dalla parte di chi “abbandona”, di chi per il figlio farebbe QUALSIASI COSA, e che per prepararlo alla vita sceglie di regalargli il suo spazio, in modo che possa confrontarsi con altre persone, altre realtà, migliori o peggiori a quelle che sta vivendo, ma comunque costruttive.

Non aver paura di crescere, di prendere la tua strada, di sperimentare, di litigare e di arrabbiarti. Non aver paura di scegliere, di vivere, di essere te stesso. Non aver paura di lottare per quello che vuoi. Non aver paura di giocare e di stare vicino ad altri bambini. Non aver paura degli adulti. Non aver paura. Sono qui. Siamo qui. Per te. Sempre.

E grazie ancora e sempre a voi, mamma e papà, che si siete sempre stati, che ci sarete sempre.

Vado a riabbracciare il mio pezzo di cuore.

Ciauuu

L.D.

Pubblicato in: Paolino

Il nostro primo giorno al nido … io speriamo che me la cavo 😅

Diciamoci la verità… l’ambientamento dei nostri piccoli cuccioli al nido è forse più utile a noi accompagnatori che a loro. Perché? Facile … perché ci sentiamo così importanti per loro da pensare che nessuno possa fare meglio di noi, perché li riteniamo “nostri” e perché sono così parte integrante delle nostre vite che risulta quasi impossibile separarsene, soprattutto se, come me, si è un tutt’uno da mattina a sera.

E così, la mamma qui presente, oggi accompagna il suo piccolo principe ad affrontare il suo primo ingresso ufficiale nel mondo da esploratore al nido. Lei, serena, serenissima, felice di questa nuova avventura, ma con gli occhioni gonfi e qualche lacrimone mentre lo accompagna all’indirizzo concordato. Lui, bellissimo sul suo passeggino, ignaro di tutto, cerca di parlare e scimmiotta un po’ guardandosi intorno. Poi l’incontro con i bimbi, le educatrici, le mamme. Fantastico! In un attimo sentirsi come in una seconda casa. Tutti insieme come in una grande famiglia. Giochi ovunque, bambini felici, risate, paroline abbozzate, suoni strani e divertenti. È sensazionale vedere tutta questa vita esplodere tra le mura di un luogo che segnerà le loro stesse vite. Loro, così buffi e talvolta goffi. Loro che camminano a gambe aperte, che corrono, che gattonano, che prendono giocattoli e ti guardano con gli occhi di chi vorrebbe dirti che si trova in un porto magico. Loro, seduti su delle micro sedie accanto a mini tavolini, a mangiare tutti insieme come gli adulti, a bere da soli “lavandosi”, a scambiarsi sguardi veloci e pieni di pensieri ed emozioni che solo loro capiranno. E in tutto questo i nostri mille pensieri, le paure di qualcuno, le certezze di qualcun altro. Noi e la felicità nel vedere il nostro piccolo miracolo FELICE.

In un attimo forse rimpiangere i tempi in cui eri tu la piccola di casa, quella che scorrazzava per le stanze a far casino, quella che riceveva mille coccole e regali. E ricordi i momenti in cui pensavi ai tuoi genitori come dei super eroi, loro, che facevano di tutto per te, che sapevano fare tutto, che sapevano capirti, che erano il tuo porto sicuro, che ti facevano da scudo, che ti proteggevano e che ti spianavano la strada ove possibile, in modo da rendere un po’ più facile questo percorso di crescita.

E adesso tocca a me ! 🥳🤞🔝💪🏻

Incrociamo le dita …

L.D.

Pubblicato in: Paolino

Splendi sempre così

Amo di te l’instancabile voglia che hai di abbracciare la vita. Tu che a piccoli grandi passi stai conquistando il mondo, che a piccoli grandi morsi stai assaggiando ogni specialità. Hai gli occhi pieni di mondo, di vita, di colori, di emozioni che ancora non riesci bene a gestire. Sei linfa e droga per le mie giornate, si, perché crei dipendenza, perché riesci ad incasinare così tanto la mia giornata da mancarmi quando dormi (anche se ammetto che il tuo dormire mi permette finalmente di riposare 😂). Sei forte, furbo, divertente (hai scoperto da poco come si fa a far ridere la gente e ti diletti in esibizioni strampalate). Sei affettuoso e romantico (non smetti di indicare la luna quando riesci a vederla 🥰). Sei adrenalina, ingenuità, spensieratezza, voglia di giocare ed emulare. E te ne stai lì, di fronte a me, con tutta questa voglia di crescere, di dimostrare, di raggiungere. Mi ricordi un po’ la me di non molto tempo fa. E in tutto questo periodo di convivenza alla fine ho imparato che in fondo forse tu e i tuoi colleghi bambini avete già capito tutto dalla vita. Siamo quasi sempre noi ad agire nel modo sbagliato. Possedete la chiave di tutto. La chiave dei cuori della gente, siete empatici, limpidi, puri, sinceri, non avete paura di esprimere ciò che provate nel momento stesso in cui lo provate e nel modo in cui lo provate. Non avete bisogno di giri di parole, un po’ perché non ne avete ancora la capacità e un po’ perché siete qui adesso, e poco importa tutto il resto, voi vivete adesso e questo momento dev’essere fantasticamente vivo e sentito. Mettete tutti voi stessi in ogni giornata. Non avete poi chissà quanti progetti, il progetto è essere felici, sempre, oggi! Alla fine ho imparato, o reimparato, quanto fosse bello svegliarsi la mattina presto e vivere una giornata intera senza fretta, assaporando ogni singolo momento. Ho ripreso a ridere a crepapelle per un nonnulla, come fai tu, intrattenendomi a fare lo stesso gioco per più di mezz’ora senza tregua. E mi metto continuamente alla prova di fronte alla tua “grandezza”, tu che un attimo prima sei arrabbiatissimo e un attimo dopo mi abbracci e ridi come se non fosse mai accaduto nulla. E allora penso a quanto sia stupido perdere tempo a ricordare cose passate, delusioni, sconfitte, e a riportare a galla dolori che ci impediscono di vivere serenamente il presente. Penso a quanto tempo si perda dietro invidie, rancore, mancanze di rispetto, aspettative. Tu invece dai senza aspettarti nulla in cambio e prendi senza quasi chiedere, perché tra persone che si amano e che condividono un pezzo di vita in fondo non bisogna chiedere, ma darsi e donarsi, senza aspettarsi nulla in cambio. E ti invidio sai? Tu vivi e ridi e ami a dismisura, ti nutri di sorrisi e di amore e di semplicità, mentre noi adulti ci perdiamo nelle piccole e troppe e stupide imperfezioni che probabilmente abbiamo creato da soli, noi, vittime di confini che ci siamo autoimposti. Tu non giudichi, semmai osservi e talvolta copi. Non aver fretta di crescere, abbiamo bisogno dei tuoi insegnamenti … lentamente ❤️

Mamma 🥰

Pubblicato in: Paolino

Ubriaca di te da un anno

Dunque è così che ci si sente dopo un anno: ubriachi, ubriachi d’amore per te, piccolo grande ometto. Ho ancora addosso ogni singolo pezzo di quella giornata, l’apprensione dei miei genitori e del tuo papà, la mia preoccupazione, la paura di affrontare tutto e la curiosità e la voglia di conoscerti. Ci si sente inermi a tenere stretti a se un cucciolo d’uomo così piccolo, inermi di fronte ad un miracolo che ripetendosi regala al mondo, ogni volta, la possibilità di diventare migliore. Già. Perché anche il tuo arrivo ha fatto si che ci fosse un cambiamento, un miglioramento. Probabilmente non percepibile da subito, nascosto dalla stanchezza delle notti in bianco, dalla pesantezza delle giornate scombussolate da una nuova presenza. Ma presente. Si. Perché siamo tutti un po’ migliori da quando ci sei. Io e papà abbiamo imparato tantissime canzoncine per farti sorridere, imitiamo animali, facciamo strani balletti, il tuo peso crescente ci ha permesso di tenerci in allenamento, i pranzi e le cene non hanno bisogno della tele perché ci sei tu a regalarci divertenti momenti di intrattenimento. Le giornate cominciano presto perché guai a te se non cominci a lavorare subito. Sei davvero uno stacanovista, e per due amanti del dolce dormire come noi, la tua esuberanza ha fatto si che ci si rimettesse al tuo passo. Hai invaso i nostri cellulari con le tue foto e i tuoi video. Sembra esista solo tu ( raramente io e papà ricordiamo di scattare una foto insieme in tua assenza 😝). Ogni giorno ti impegni per far si che non ci si dimentichi quanto sia prezioso il dono della vita. Sorridi spesso senza un apparente e spiegabile motivo, ti entusiasmi per quello che per noi è poco (un autobus verde, un piccione, un cane, una canzone, un cassetto aperto, la metro …), ti prendi gioco di te e di noi, mangi di gusto (soprattutto quello che mangiamo io e papà), adori l’altalena, lo scivolo giallo, i bambini che corrono e giocano, le coccole, il solletico, camminare senza saper bene dove andare. Ti piace osservare tutto quello che ti circonda, e spesso cerchi come una sorta di approvazione, un po’ come a dire “wow, hai visto anche tu?”. Ti arrabbi spesso quando non ottieni quello che vuoi, ma poi, appena io o papà ci innervosiamo, eccoti lì a farci capire quanto sia bello riderci su. Non è stato sempre semplice, non lo è tuttora, soprattutto per una come

me cresciuta come la piccola di casa anche oggi a più di 30 anni. Ci sono stati pianti, nervosismi e quei maledetti consigli non richiesti e le critiche con tanto di frecciatine, ma eccoti qui, un piccolo ometto meraviglioso, alla faccia di chi si permetteva di esclamare pensieri ingiusti al vento.

Ma torniamo a noi.

Tu un anno fa mi ha davvero cambiato la vita. Niente è più come prima. Ma è cambiato in meglio. Mi sono sentita davvero importante permettendoti di dormire addosso a me, proteggendoti, insegnandoti ogni piccola cosa di questo mondo che ti sembra così strano. E poco importa se le uscite non siano più le stesse, se il corpo non si sia ancora rimesso in riga (ma lo farà 💪🏻💪🏻), se il tempo per se sia notevolmente diminuito. Tu mi hai regalato la possibilità di migliorare il mondo insegnando a te quello che molta gente non ha ancora capito, insegnando a te quello che ho imparato dai miei errori. Mi hai permesso di amare senza misura, in maniera diversa da quella alla quale ero abituata. Mi hai permesso di capire mia madre, di amarla oggi più di quanto io non la amassi già. Di capire mio padre e ogni loro singola decisione nei miei confronti e nei confronti della nostra famiglia. E così come loro hanno fatto per me, piccolo Buddha, io ci sarò sempre. Perché sei parte di me e perché io sono parte di te. Buon primo anno Paolino mio.