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Happy birthday

La vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio del tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro.

Questa frase di Susanna Tamaro mi accompagna da molti anni ormai, e diversi sono stati i luoghi in cui l’ho letta, le persone le cose e gli eventi ai quali l’ho associata, i momenti della mia vita in cui riaffiorava improvvisamente. La prima volta che abbiamo avuto un contatto risale a più di dieci anni fa,frequentavo ancora ragioneria e un professore, per me di fondamentale importanza, fu l’artefice del nostro “incontro”. Erano gli anni dell’adolescenza, del “sentirsi inadeguati”, gli anni delle prime delusioni (in amore, in amicizia…), dei colpi di testa, della sensazione di onnipotenza e della credenza che non si debba mai aver bisogno dei consigli o dell’aiuto degli altri ( soprattutto se gli altri sono i genitori). Gli anni della ribellione, di un’anima imprigionata in un corpo che spesso non piace, dei sogni, degli obiettivi talvolta utopici, dell’imbarazzo, della voglia di crescere velocemente bruciando qualche tappa. Insomma, proprio gli anni di quella famosa corsa. C’è la voglia di arrivare primi, primi in qualsiasi cosa, primi nelle prime volte, come se si vincesse un premio, come se non si avesse più tempo. Accumulatori seriali di esperienze, instancabili protagonisti delle nostre vite. Poi, ad un certo punto, dopo tutta questa corsa, dopo tutta questa voglia di stare sempre in prima linea, ci si ritrova su un divano, ad ascoltare musica e fissare il cielo azzurro dalla finestra, chiedendosi dove ci ha portato tutto questo, se i percorsi intrapresi siano stati giusti, se scelte diverse ci avrebbero salvato da innumerevoli sconfitte, se oggi siamo davvero nel posto in cui avremmo voluto essere quando, qualche anno fa, giocavamo a fare i grandi.

… Quante candeline hai spento dal giorno della tua nascita? Ognuno avrà a che fare con un numero diverso senz’altro, ma ci pensate mai a quella canzoncina che risuona ogni volta? HAPPY BIRTHDAY … buon compleanno direte. Oggi invece riflettevo sulla traduzione letterale: felice giorno di nascita. Nascita quindi … ad ogni compleanno non si tratta forse di festeggiare una nuova nascita? Ogni anno non è forse una nuova opportunità per noi? La possibilità di cambiare le carte, di fare il punto tra chi avremmo voluto essere, chi siamo e chi potremmo essere. La possibilità di rimettersi in gioco, perché non è mai troppo tardi. Ogni nuovo anno ci avvicina sempre di più a quello che sognavamo da bambini, diventiamo grandi, e con gli anni impariamo che in fondo sarebbe stato meglio non correre troppo a volte, ma vivere quello che la vita ci aveva regalato in quel momento, senza troppi ma e troppi se, senza fasciarci la testa, piuttosto che correre alla ricerca di non si sa bene cosa. E quindi oggi, su questo divano, passati i 30 anni da un po’, ho un fermo immagine a quella ragazzina che ascoltava musica da sola in riva al mare in pieno inverno o sugli scalini desolati di una vecchia stazione a fissare i treni … lei che voleva cambiare il mondo, che non vedeva l’ora di crescere, che è sempre stata stretta nei suoi panni, nella sua età, che non aveva ancora visto il mondo, che ingenuamente fantasticava immaginando la sua vita tra qualche anno. A lei voglio dire di rallentare, di riprendere in mano il suo tempo, di non correre e di concentrarsi sul suo centro, di seguire le sue passioni, i suoi obiettivi ma con la consapevolezza che tutto può cambiare, anche le priorità, che non tutto può essere perfetto ma che si ha sempre la possibilità di recuperare, che ogni anno è un nuovo regalo di Dio o di chi per Lui ( se non ci credi ), e che non c’è cosa più preziosa di quello che rappresenta il tuo valore aggiunto.

Autore:

Scrivo per emozionare, per lasciare qualcosa di me, per condividere momenti di vita, per provare a migliorare anche solo un istante di chi trova un briciolo di tempo da dedicarmi

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